• Settembre 15, 2023

14a Conferenza Nazionale sulla Biodiversità – 1a Conferenza Internazionale sulla Biodiversità Mediterranea 13-15 settembre 2023, Lecce

14a Conferenza Nazionale sulla Biodiversità – 1a Conferenza Internazionale sulla Biodiversità Mediterranea 13-15 settembre 2023, Lecce

14a Conferenza Nazionale sulla Biodiversità – 1a Conferenza Internazionale sulla Biodiversità Mediterranea 13-15 settembre 2023, Lecce 768 1024 SUS-MIRRI.IT

La Prof.ssa Cristina Varese ha presentato il progetto SUS-MIRRI.IT durante la 14a Conferenza Nazionale sulla Biodiversità – 1a Conferenza Internazionale sulla Biodiversità Mediterranea 13-15 settembre 2023, a Lecce, Italia. La 14a Conferenza Nazionale sulla Biodiversità è organizzata dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche e Ambientali (DiSTeBA) dell’Università del Salento in collaborazione con l’Accademia delle Scienze della Biodiversità Mediterranea (ASBM), per continuare la discussione e il dialogo iniziati più di 25 anni fa tra scienziati, istituzioni e responsabili politici, riguardo i problemi su diversi aspetti della biodiversità: biodiversità a livello intraspecifico, e a livello dell’intero ecosistema. L’obiettivo consiste nell’aiutare a promuovere gli avanzamenti della conoscenza sulla base del metodo scientifico. In particolare, la 14a Conferenza Nazionale sulla Biodiversità costituisce un’esposizione per studi e ricerche focalizzati su “Biodiversità, Resilienza e Cambiamento Climatico”.

A partire dalla nascita dell’agricoltura più di 12000 anni fa, abbiamo sperimentato una continua erosione di biodiversità legata al restringimento degli ecosistemi naturali a favore delle aree coltivate. L’agricoltura ha portato al concetto di agrobiodiversità e alla proliferazione di molte varietà tipiche locali (e, in alcuni casi, di specie importate da altri continenti).

Oggi, salvaguardare la produttività, la sostenibilità, e la biodiversità dell’agroecosistema è utile a prevenire la conversione di nuove aree naturali in campi coltivati. Tuttavia, in anni recenti, l’incremento della concentrazione dei gas serra e delle temperature medie a livello mondiale hanno introdotto nuove variabili a questa sfida.

Gli effetti del cambiamento climatico sulla biodiversità sono già visibili: distribuzione di specie, periodi di fioritura e migrazione degli uccelli stanno cambiando. Quindi, è necessario per l’uomo essere in grado di aiutare a garantire la giusta salubrità degli ecosistemi, perché il nostro sviluppo e benessere sono strettamente dipendenti dall’ecosistema che la natura ci fornisce.

Cambiamento climatico, perdita di biodiversità, e degradazione degli ecosistemi sono interconnessi e possiedono conseguenze devastanti per la nostra stabilità economica e sociale, salute, e benessere. La EU Biodiversity Strategy 2030, un pilastro chiave del Piano Verde Europeo, include un piano di ripristino naturale che può promuovere la proliferazione delle cosiddette “soluzioni basate sulla natura”, ovvero valide opzioni socioeconomiche riguardo gli ambiti agroforestale, risorse idriche e ambiente urbano.

Biodiversità, resilienza e cambiamento climatico sono problemi strettamente correlati che costituiscono una sfida strategica futura nello scenario dello sviluppo sostenibile. Una strategia innovativa della salvaguardia della biodiversità che copre non solo gli ambienti terrestri e acquatici formatisi milioni di anni fa, ma anche ambienti naturali secondari plasmati dall’azione umana nel corso dei secoli (in particolare nelle recenti decadi), che hanno portato alla formazione delle odierne aree rurali a partire dai “campi coltivati”.